Il nostro main sponsor Allianz è voluto scendere in campo nella lotta che la città di Trieste sta combattendo contro il Coronavirus, facendo un'importante donazione a favore del Comune, per aiutare a far fronte alle necessità delle fasce più deboli della popolazione.
Di seguito riportiamo il comunicato stampa con le parole del Sindaco Roberto Dipiazza e dell'Amministratore Delegato di Allianz S.p.a. Giacomo Campora:
“In questo momento difficile per il Paese e per la nostra città dovuto alla lotta contro il nemico comune del Covid-19, un importante segnale positivo arriva dal rafforzamento del senso di comunità e dall’impegno concreto di tutti, in base ai propri comportamenti e capacità, nel contribuire per superare insieme questo momento e poterne uscire più forti, sia come singoli che come sistema territoriale. Un esempio concreto di ciò è l’importante sostegno economico che il Gruppo Allianz S.p.A. ha deciso di dare alla città di Trieste”.
Lo dichiara il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza che in questi giorni si è sentito con i vertici del gruppo assicurativo.
“A nome della città di Trieste – continua il Sindaco – ringrazio Allianz S.p.A. nelle persone dell’Amministratore Delegato Giacomo Campora e del Direttore Generale Maurizio Devescovi per questo ulteriore intervento nei confronti della città di Trieste. Allianz, già concretamente impegnata sia nello sport cittadino con il basket che a livello culturale con la Fondazione del Teatro “Verdi”, è nuovamente intervenuta nei confronti della città di Trieste”.
L’Amministratore Delegato di Allianz S.p.A. Giacomo Campora commenta: “E’ un dovere per noi dare il nostro contributo alle fasce più deboli in una realtà come Trieste, dove siamo fortemente presenti”.
“Domani – conclude Dipiazza – nella riunione di Giunta individueremo i settori più critici e le misure cui destinare queste importanti risorse, sempre nell’ottica di contribuire ad aiutare il sistema economico e le famiglie del territorio. Questa guerra contro il “Coronavirus” la vinceremo e ne usciremo migliori come comunità”.