La partita dell’andata tra le due squadre, nonostante le numerose assenze da entrambe le parti, è stata probabilmente una delle più entusiasmanti dell’intera stagione: trash talking, un’espulsione illustre e protagonisti inaspettati, fino alla fiammata finale di Colbey Ross che ha deciso la partita con le sue triple. Colbey Ross, alle prese con un infortunio al pollice, non ci sarà questa volta, mentre Belinelli e Shengelia per la Virtus dovrebbero essere della partita. È atteso anche il rientro di Valentine dopo l’infortunio rimediato in Coppa Italia, ma la decisione verrà presa a ridosso della palla a due.
La Virtus Bologna è in vetta alla classifica LBA alla pari con altre tre squadre, nonostante stia all’apparenza attraversando un periodo difficile, rimediando diverse sconfitte in Eurolega dove il livello si alza notevolmente. Il mercato estivo non si è rivelato particolarmente azzeccato, così come il recente acquisto di Justin Holiday che per il momento rimane ai margini della squadra nonostante una lunga carriera NBA alle spalle.
La squadra di Coach Ivanovic, arrivato a Bologna a stagione in corso, poco prima della sfida d’andata con Trieste, gioca ad un ritmo compassato e attacca a metà campo in modo metodico, cercando di muovere la palla il più possibile – sono secondi in LBA per assist a partita – e trovare le proprie bocche da fuoco principali per tiri ad alta percentuale: proposito di gioco che pare riuscire con grande profitto alle Vu Nere, prime in LBA in quanto a percentuale dal campo. Dove soffre maggiormente Bologna è nel pitturato, in cui non ha giocatori in grado di imporsi a rimbalzo e di creare pericolo con continuità, ad eccezione di Shengelia che è in grado di far male da ogni zona all’interno della linea da tre punti.
Il playmaker titolare è Pajola, nato cestisticamente come difensore arcigno ma diventato negli anni un regista di qualità; Morgan, più realizzatore ma meno ordinato e Hackett, veterano con anni di esperienza in giro per l’Europa ma ormai sul viale del tramonto, si alterneranno nel dirigere l’attacco bianconero.
Cordinier è il giocatore più esplosivo della squadra, capace di battere l’uomo e andare dritto al ferro oppure di accendersi e segnare una bomba dopo l’altra; Tucker, invece è quello più impattante a livello fisico, difficile da arginare quando attacca il canestro ma che non sta avendo una stagione positiva a livello di numeri.
Belinelli e Holiday hanno entrambi un passato da specialisti in NBA, ma, se il primo è una vera e propria leggenda del basket italiano ed MVP della passata stagione nonostante l’età avanzata, il secondo sta faticando ad inserirsi in un contesto nuovo e per ora non ha aiutato la causa bolognese. Clyburn è assente da alcune partite a causa di un infortunio, e il suo rientro potrebbe aiutare il reparto esterni virtussino ad avere qualche punto in più nelle mani e aumentare il livello atletico, mentre le percentuali da fuori hanno finora lasciato a desiderare.
Polonara sta disputando una buona stagione, fatta di impegno e buone scelte, premiata dalle ottime cifre che sta portando nei minuti sul parquet; Grazulis, nonostante si stia rivelando, numeri alla mano, un cecchino, ha faticato ad avere un impatto positivo e trovare minuti fino a questo momento. Akele giocherà, in caso di bisogno, i minuti rimanenti.
Shengelia è il miglior realizzatore della squadra ed anche il miglior rimbalzista: un vero e proprio faro per l’attacco bianconero all’interno dell’area, dove è capace di segnare contro chiunque con grande costanza. Zizic porta alla causa un buon tocco vicino a canestro e la sua stazza, ma fatica a tenere il passo di giocatori più atletici, mentre Diouf è più agile e mobile ma non ha la stessa abilità in post basso; nessuno dei due si sta imponendo a rimbalzo, che rimane un punto dolente della stagione della Virtus.