L’Allianz Pallacanestro Trieste si prepara ad affrontare una Pallacanestro Varese in grande stato di forma, forte di 10 punti conquistati nelle ultime 7 partite ed un allontanamento dalla zona retrocessione che per una buona parte del campionato è stata l’ombra lunga che incombeva su Scola e compagni. E’ tutto ancora da decidere in classifica, per una griglia playoff che probabilmente sarà chiara solo dopo al 10 maggio, data dell’ultima sfida del calendario.
Davanti ai biancorossi, come si diceva una squadra con un percorso stagionale singhiozzante, ma che sembra aver trovato una quadra tattica importante, come analizza proprio l’assistant coach Franco Ciani:
“Sicuramente il percorso di costruzione di Varese è stato travagliato, soprattutto nella parte iniziale della stagione con la sostituzione dell’ allenatore addirittura poco prima dell’inizio del campionato e soprattutto con un assetto di squadra che ha subito diverse variazioni in corso d’opera: l’inserimento di Beane e Egbunu, con il consequenziale spostamento di ruolo di Scola. Una squadra che nel tempo ha avuto una serie di cambiamenti che sicuramente non hanno favorito la continuità di rendimento. A questo si è aggiunta la problematica Covid, in un momento chiave di questo cammino. Per cui oggi superate queste situazioni e usciti brillantemente, in modo simile al nostro, dalla pandemia, ecco che il tasso tecnico di tutto questo gruppo di lavoro, che è andato consolidandosi, è un tasso pesante e che all’interno dell’economia delle partite ha una valenza assoluta. E’ una squadra fatta di mestiere, talento e capacità tecniche e di lettura del gioco. Varese è una delle squadre, risultati alla mano, con il più alto rendimento in questa fase.
Credo che della partita dell’andata oggettivamente dobbiamo avere l’accortezza di tenere a mente la differenza canestri, che è l’unico retaggio che ci può essere utile per questo incontro di ritorno. Per essere chiaro, non è sicuramente significativo del fatto che noi andiamo a Varese con l’idea di difendere come primo obiettivo i 25 punti della prima partita, ma semplicemente per dire che la Varese di domenica non sarà nemmeno la lontana parente di quella dell’andata.
Tematiche tecniche e tattiche, oltra alla tipologia di condizione degli avversari sono completamente diverse. Nulla di quella partita può essere indicativo di quello che sarà a Varese domenica. Avremo davanti una squadra che gioca spesso e per molti minuti con l’assetto con i due lunghi e uno Scola da 4. Questo cambia fortemente gli equilibri sia in chiave di scelte difensive sia in chiave di opzioni d’attacco. Per cui dovremo far attenzione alla grande duttilità di alcuni giocatori che possono occupare più ruoli, al talento di giocate individuali (penso a Ruzzier, Douglas, Scola). In più la consistenza dentro l’area di due centri che si alternano come Egbunu e Morse che danno una quadratura e una solidità soprattutto difensiva molto importante.
Andiamo a Varese per ottenere sul campo quella vittoria che ci darebbe la matematica certezza di approdare ai playoff e lascerebbe quindi soltanto da definirne la griglia. Dopo di che al 40esimo minuto andremo a fare le valutazioni di quello che avrà detto il campo e quello che sarà uscito dagli altri campi. Poi avremo due settimane per elaborare questo pensiero e potremo meditare su tutte le possibilità. Vorremmo continuare il trend positivo, l’atteggiamento e la buona prestazione fatta con Pesaro. Dobbiamo ovviamente riproporla anche in trasferta, come ci è successo diverse volte nella fase centrale del campionato. Credo dovremo essere bravi a confermare in particolar modo la buona partenza avuta con Pesaro: abbiamo dato una prima svolta alla partita obbligando loro a dover faticare molto per recuperare. Cosa successa diverse a parti invertite con noi.
Varese in questo momento è una squadra molto più in fiducia e in ritmo, ogni break che gli viene concesso può essere fondamentale per dare il là a un momento determinante della partita.
Nonostante nell’ultima sfida abbiamo dovuto fare a meno di Juan e Andrejs siamo stati bravi, con un assetto seppur rimaneggiato, a raggiungere gli obiettivi difensivi e offensivi preparati con la freddezza e il cinismo necessari. Questo sarà importante ripeterlo, perché è chiaro che focalizzare i potenziali punti deboli di Varese è la prima parte dell’opera e andare a incidere lì in modo chirurgico dovrà essere il passo successivo”.