Ghiacci: “Professionalizziamo il basket in Italia”

Professionalizzare per rendere professionale. Sembra un gioco di parole, ma non lo è. Il basket italiano vorrebbe già oggi risultare al cento per cento professionale, ma non ha in realtà ancora investito a sufficienza nella professionalizzazione. 

E’ per questo che la Pallacanestro Trieste sostiene la posizione del presidente Gandini, pur sapendo che, per tutti, sarà un’impresa complessa applicarla in tempi rapidi e in tutti i suoi elementi, soprattutto in una congiuntura economica come quella attuale.

“Professionalizzare il basket – ha dichiarato il presidente Mario Ghiacci – significa, di fatto, porre delle regole all’accesso della massima serie in grado di garantire la solidità delle società, e questo non solo in termini economici, ma anche – e vorrei dire soprattutto – in termini di capitale umano. Allianz Pallacanestro Trieste sta lavorando con determinazione: avendo acquisito dipendenti e collaboratori investe per professionalizzare ogni settore, tanto che nel tempo è diventata una risorsa in termini di sviluppo di occasioni di lavoro sul territorio. A ciò si aggiunge la gestione diretta dell’Allianz Dome: una ulteriore responsabilità, che impone investimenti e strategia, ma che garantisce ritorno di immagine, diversificazione, possibilità ulteriori di sviluppo. Una scelta che deve essere valutata come un elemento di responsabilità e capacità strategica delle società sportive, una scelta che deve sottendere a garantire all’intero sistema un numero minimo di posti per pubblico in ogni palasport".

“La riflessione in corso e la necessaria revisione delle attuali regole si pongono l’obiettivo di dare garanzie ai potenziali sponsor ed elevare il livello di qualità di tutto il sistema. È ciò che attendiamo con impazienza, e il mio convincimento è che da un lato non dobbiamo preoccuparci eccessivamente del rischio di veder diminuire il numero di squadre al via nel campionato perché il gioco vale la candela se vogliamo conferire nuova autorevolezza al nostro sistema, e dall’altro dobbiamo chiedere e ottenere tutela e rispetto per aver, in questo anno così complesso, affrontato investimenti ed effettuato sforzi enormi per mettere in sicurezza le società e il nostro sport".

“C’è un ulteriore elemento che vorrei sottolineare, e portare come come contributo all’attuale dibattito in corso – ha concluso Ghiacci – ritengo che per ottenere i risultati che ci prefissiamo sia necessario investire molto sul settore giovanile, fucina di nuovi atleti, ma anche di nuovi tifosi. Solo costruendo un sistema inclusivo possiamo creare nuovo pubblico, e le nuove generazioni – con il loro modo di comunicare, di vivere globalmente anche lo sport – sono il nostro primo pubblico, del quale abbiamo assolutamente bisogno per contribuire ad aumentare la nostra credibilità”.

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