Trieste non perde in casa dal 2024 e la sfida di oggi con Trento è una grande occasione di rialzarsi per centrare l’obiettivo playoffs dopo la batosta di Venezia, affrontando una squadra che ha dominato la prima parte di stagione e ha portato a casa la Coppa Italia alle Final Eight di Torino.
Proprio a Torino si è giocata l’ultima partita fra Trento e una Trieste – va detto – decimata dagli infortuni di Ross e, a gara in corso, di Valentine; in quella occasione a prendersi la scena è stato Ruzzier, che ha guidato i biancorossi con una prestazione indimenticabile da 25 punti e 5 assist il cui lieto fine si è però infranto sul ferro allo scadere del match.
La precedente sfida, giocata in casa dei trentini, è stata una delle partite più difficili della prima metà di stagione per Trieste, aggredita dai padroni di casa e costretta ad inseguire per tutto l’incontro. I biancorossi sono stati capaci di portarsi a distanza di tiro da Trento, ma anche in quel caso è mancato lo spunto finale per conquistare la vittoria.
Il playmaker titolare della squadra è l’americano Ford, più per stazza che per reale vocazione, visto che è il miglior realizzatore dei bianconeri con 16,6 punti di media ed un ottimo 50% dal campo nonostante le oltre cinque triple di media tentate a partita; si tratta di un giocatore molto imprevedibile e capace di accendersi in un batter d’occhio, sicuramente il più pericoloso dei suoi. La sua riserva è il trentanovenne Forray, miglior tiratore da tre della squadra numeri alla mano, che è arrivato a Trento ben quattordici anni fa e dal 2013 ne è anche il capitano.
Ellis è la guarda titolare più per stazza che per vocazione come nel caso di Ford, con cui forma un ottimo duo: il giovane classe ‘03 cresciuto a Trento è primo per assist tra i bianconeri con 5,2 di media ed è molto difficile da arginare visti i suoi 195 centimetri di altezza. Dalla panchina entra invece Cale, tiratore pericolosissimo con oltre il 40% da tre e altro esterno di grande presenza fisica e atletismo.
Nel ruolo di “tre” troviamo l’italiano Pecchia, giocatore versatile che ha dimostrato di sapersi rendere utile in campo nonostante non sia molto pericoloso offensivamente: è secondo in squadra per rimbalzi in appena 18 minuti di utilizzo e si muove bene senza palla sfruttando al meglio le occasioni a disposizione, visto che tira con il 63,6% da due. Si alterna in campo con la giovane stella Niang, classe ‘04, che viene in realtà utilizzato in tutti i ruoli essendo un giocatore molto moderno, di grande fisico e atletismo ma capace di fare praticamente tutto con la palla in mano.
Lamb gioca nel ruolo di ala grande in un modo tutto suo: fisicamente tozzo e robusto, è il secondo giocatore in LBA per triple tentate dietro a Valentine ma, una volta attirata la difesa sul perimetro sa farsi strada verso il ferro grazie alla propria forza fisica. Zukauskas, in uscita dalla panchina, è il secondo più esperto del gruppo ed è letale dall’arco e difficile da contestare vista l’altezza.
I due centri Mawugbe e Bayehe portano grande verticalità nei dintorni del ferro e si dividono quasi equamente i minuti anche se il primo parte titolare, ma talvolta Coach Galbiati preferisce provare quintetti alternativi senza un vero lungo di ruolo.