Voglia di dare continuità alla prestazione di Milano e affrontare con il giusto atteggiamento il delicato confronto con la propria ex squadra. Questo il desiderio che cova per sé e per la propria squadra Fabio Mian, figura chiave soprattutto in difesa nella vittoria dell’Allianz Pallacanestro Trieste con la capolista Armani Exchange Milano e pronto per affrontare la società in cui ha giocato dal 2014 al 2017 e nella stagione 2020-2021. Il match, valido per la tredicesima e terzultima giornata del girone dell’andata e che si inizierà alle 20:00 di domenica 26 dicembre al PalaRadi, sarà fondamentale per l’Allianz sulla strada della qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia e delicato anche per i lombardi, decisi a ritrovare il successo e muovere la propria classifica che al momento li vede in ultima posizione con sei punti assieme alla Fortitudo Bologna e a Varese.
“La partita di domenica – racconta Mian – vedrà una Cremona affamata di punti. Per noi sarà prioritario l’atteggiamento con cui scenderemo in campo e che dovrà essere almeno pari al loro per quanto riguarda l’intensità e la voglia di comandare le operazioni di gioco. Guardando alle loro assenze e al loro stato di forma sulla carta potremmo essere favoriti ma com’è già successo in altre occasioni, dove siamo usciti sconfitti, non dobbiamo soffermarci sui pronostici. A proposito del lungo periodo trascorso a Cremona, sicuramente sono arrivato nel 2014 dopo due anni tra Serie B e A2, e tolti i due campionati in maglia varesina quando avevo 17/18 anni sono state le prime stagioni giocate nella massima Serie. Cremona ha rappresentato per me il definitivo passaggio nel diventare un professionista ai massimi livelli. I ricordi più belli sono sicuramente le prime Final Eight di Coppa Italia giocate dalla società e i primi playoff. Sono tornato a Cremona anche lo scorso anno e sinceramente la salvezza conquistata agevolmente è stato un grande risultato, forse inaspettato date le premesse d’inizio anno. I ricordi sono positivi ma ad oggi sono concentrato su Trieste. Siamo in lotta per entrare alle Final Eight e magari per centrare il terzo posto, obiettivo che sarebbe un premio del lavoro fatto fino ad oggi e uno stimolo per alzare ancor di più l’asticella, perché penso che questa squadra se lo meriti. È chiaro che la sfida di domenica sarà un crocevia chiave per conseguire questi obiettivi”.
La squadra di coach Ciani affronterà la trasferta lombarda sulla scia del successo ai danni dell’Olimpia Milano che ha visto Trieste mettersi definitivamente alle spalle la sconfitta di Bologna e dimostrare di avere una forte identità di squadra: “La reazione c’è stata e fortunatamente ci ha portato alla vittoria. La reazione non mi ha sorpreso ed eravamo sicuri di averla perché tra noi giocatori non manca l’orgoglio di far bene con questa maglia e onorarla al meglio. Il successo però non era chiaramente scontato. Sapevamo che dovevamo riscattarci dalla brutta prova di Bologna e anche noi respiravamo il dispiacere e nervosismo presente anche tra i tifosi. Siamo contenti di aver portato questo stato d’animo sul parquet, trasformandolo in energia positiva. Il successo su Milano è la dimostrazione della solidità del gruppo e di come questa formazione sia fatta da persone vere. Ora dovremo essere bravi ed intelligenti a capire il momento, a Cremona giocheremo per la quarta volta con l’ultima in classifica e dovremo dare prova di maturità, mostrando di aver imparato dagli errori degli scorsi mesi”.
Mian si è poi soffermato sulle proprie prestazioni individuali in questi primi mesi di campionato: “L’inizio di stagione personalmente non è stato esaltante soprattutto in attacco però mi piace pensare di giocare in una squadra d’alto livello che vuole rimanere nei piani nobili della classifica. Abbiamo molti giocatori con punti nelle mani e io cerco di fare in primis ciò che serve, a seconda dello sviluppo del match, per raggiungere l’obiettivo collettivo. Chiaramente sono conscio di dover essere più incisivo in attacco senza per questo tralasciare il lavoro difensivo e continuare dunque a giocare a 360°. La cosa più importante è sempre il risultato di squadra e per quanto posso dispiacermi di non aver mostrato il 100% del potenziale di Fabio sono molto contento e orgoglioso del nostro quarto posto in classifica”.