Domani gli appassionati e le appassionate potranno tornare a tifare l’Italbasket dopo l’avventura olimpica. Alle ore 17:00 italiane, a San Pietroburgo, la squadra del Ct. Meo Sacchetti affronterà la Russia nella prima partita delle qualificazioni al Mondiale 2023. Tra i 12 azzurri, scelti per la sfida, ci sarà anche il giocatore dell’Allianz Pallacanestro Trieste Alessandro Lever che ha rilasciato un’intervista al giornalista Mario Canfora della Gazzetta dello Sport pubblicata quest’oggi, giovedì 25 novembre, sia sul cartaceo che sul web. Sull’esordio con la nazionale maggiore Alessandro non nasconde la sua emozione: “Non sono un tipo nervoso, ma in questo caso sono veramente emozionato. Ho già giocato con le selezioni giovanili (Under 16, 18, 20) ma esordire in prima squadra era il sogno che coltivavo fin dagli anni di minibasket”. Sempre d’azzurro è colorato uno degli obiettivi futuri del ventiduenne bolzanino: “Non mi nascondo, penso spesso alle prossime Olimpiadi di Parigi e sinceramente spero proprio di riuscire a far parte di quella selezione”. Il giocatore che, dopo essere esploso a Reggio Emilia si è trasferito dall’altra parte dell’oceano per frequentare la Grand Canyon University a Phoenix (Arizona), ha tracciato le tappe principali del suo percorso cestistico: “Ho iniziato a giocare a Bolzano per l’Us Piani, società di cui mio nonno è stato uno dei fondatori. I miei genitori sono stati i miei primi allenatori. Poi è arrivato l’esordio in Serie A con la Reggiana e la scelta successiva di andare negli Usa. Avevo preso quella decisione perché negli States potevo coltivare sia il basket che gli studi. Sono stato in bilico tra Georgia Tech e Grand Canyon University, poi ho scelto quest’ultima laureandomi in Business Manegement”. In Arizona il giocatore, classe 1998, ha lavorato con il tecnico Dan Majerle, per anni stella di Phoenix in Nba: “Mi ha aiutato tanto, ha voluto che il mio gioco si sviluppasse anche sul perimetro facendomi fare una miriade di tiri da fuori ogni giorno con la macchina spara palloni. Mi faceva vedere i video con i tiri di Nowitzki, dicendo che poteva essere una buona arma per me. Credo di aver sviluppato questo aspetto del mio gioco e qualche canestro da fuori lo faccio”. Nell’intervista non è poi mancata la domanda sulla scelta di tornare in Italia indossando la maglia di Trieste: “Decisivo è stato coach Ciani che mi aveva allenato in azzurro con l’Under 20. Peccato per le sconfitte con Pesaro e Varese ma stiamo facendo un ottimo campionato”.
Fonti: La Gazzetta dello Sport, Ufficio Stampa FIP, Foto Ciamillo