TRIESTE – MILANO, LA PREVIEW DI COACH EUGENIO DALMASSON

Mancano poco più di quarantotto ore alla sfida fra Allianz Pallacanestro Trieste e AX Armani Exchange Milano e in casa biancorossa si fa il punto della situazione. Al solito, è l’head coach di Trieste, Eugenio Dalmasson, ad analizzare il lavoro svolto durante queste giornate: “Rispetto alla scorsa settimana abbiamo avuto il recupero di Matteo Da Ros, che già dagli allenamenti del martedì ha ripreso a lavorare con il gruppo. Come novità, abbiamo avuto la partenza di Strautins, che è andata a Udine, mentre per quanto riguarda il resto del team il lavoro è stato graduale, approfittando di ogni allenamento per migliorare più possibile la condizione fisica in alcuni giocatori e velocizzare il processo di inserimento dei tre nuovi arrivi”. 

 

Un’Allianz Pallacanestro Trieste che, da Varese, è tornata con nuove consapevolezze: “Dal confronto con la OpenJobMetis ne usciamo con un pensiero, cioè quello che nonostante l’amarezza per la sconfitta, se lottiamo fino all’ultimo ce la possiamo giocare anche su parquet complicati come quello di Masnago. Tutto ciò aumenta la fiducia rispetto all’idea di ciò che siamo e possiamo fare assieme: la prospettiva non può che essere di miglioramento”. 

 

Il calendario, come sottolinea il tecnico biancorosso, è però ricco di insidie: “Esattamente. Ora, di fronte a noi, ci troviamo un trittico davvero da brivido. Milano non ha di certo bisogno di presentazioni e, dopo il confronto con le “Scarpette Rosse”, dovremo affrontare la seconda e la terza della classe, ovvero Sassari e Brescia”. 

 

Parlando della prossima avversaria di Trieste, l’AX Armani Exchange Milano, coach Dalmasson ha le idee chiare: “Hanno voltato pagina con l’arrivo di Ettore Messina, facendo partire un nuovo progetto basato su giocatori importanti. Di questi, molti sono di formazione europea e hanno grande conoscenza delle dinamiche del nostro campionato, oltre che dell’Eurolega. Attualmente il rendimento di Milano può essere condizionato dal doppio impegno, ma anche dal fatto che hanno tanti giocatori nuovi: tutto questo fa spendere molte energie, sia mentali che fisiche, ed è inevitabile che ciò incida sul rendimento in campionato”. 

 

Infine, la chiusura su quello che sarà un confronto molto particolare, in panchina. Sia coach Dalmasson che Ettore Messina, infatti, hanno la città di Mestre in comune; un “face to face” che evoca emozioni particolari al tecnico dell’Allianz: “Siamo cresciuti cestisticamente nella stessa città. Essere l’uno di fronte all’altro, dopo tanti anni, è un qualche cosa che mi da gioia e che, per me, rappresenta un onore: credo che Ettore Messina, negli ultimi anni, sia stato un punto di riferimento per tutto il movimento cestistico per quello che ha fatto in Italia, in Europa e addirittura negli Stati Uniti. Possiamo certamente dire che rappresenti il meglio del nostro movimento e, non per niente, guida la squadra che è un pò la punta di diamante del basket italiano”.

 

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