Trieste si presenta al Forum di Assago con grande fiducia dopo aver inanellato tre vittorie consecutive, l’ultima delle quali in trasferta contro la spigolosa Pallacanestro Reggiana che l’aveva battuta all’andata. Al contrario, l’Olimpia Milano era uscita sconfitta alla prima di campionato dal parquet del PalaTrieste e avrà quindi voglia di rivincita, oltre che di rimanere attaccata al trenino che si è formato in testa alla classifica con quattro punti di vantaggio sul terzetto Trieste-Tortona-Milano.
Milano arriva a questo incontro incerottata, come si suol dire, con tanti giocatori fuori e altrettanti in dubbio e, nonostante la rosa molto profonda, è ben lontana dall’essere la corazzata che ha vinto gli ultimi tre scudetti. La grande novità rispetto alla partita di andata è l’arrivo di Niccolò Mannion, che si è inserito bene nel ruolo di playmaker anche se non è più protagonista come lo era per Varese. L’altra aggiunta al roster a disposizione di Coach Ettore Messina è il lungo Freddie Gillespie, ex Bayern Monaco e Stella Rossa che ha portato tanta energia nel pitturato.
I campioni d’Italia in carica arrivano alla sfida contro Trieste in un momento di difficoltà, con qualche infortunio di troppo agli uomini chiave e due sconfitte di fila tra LBA ed Eurolega, subendo addirittura 44 punti di scarto a casa dell’Efes giovedì sera. L’emergenza infortuni riguarda soprattutto il reparto lunghi, decimato dalle assenze di Mirotic, Nebo e Diop, mentre LeDay ha subito una sublussazione della spalla contro Venezia ma è sceso comunque in campo in Eurolega; nel reparto guardie sono acciaccati Mannion e Bolmaro ma l’unico assente dovrebbe essere Causeur.
Nel ruolo di playmaker si alternano Mannion e Dimitrijevic: il primo è il più pericoloso dei due come realizzatore, soprattutto al tiro da tre in cui ha il 40% di realizzazione, mentre Dimitrjievic è primo per assist in squadra con 4,9 di media. I minuti rimanenti li giocherà probabilmente Flaccadori, che non sta avendo grande impatto per via del poco tempo a disposizione.
Armoni Brooks è la guardia titolare e miglior realizzatore della squadra a quota 15,6 di media, capace di accendersi in un attimo e segnare a raffica soprattutto dal perimetro, dove ha una percentuale incredibile del 54,4% che lo piazza al primo posto nella intera LBA. A trovare minuti dalla panchina nel ruolo di esterno dovrebbero essere Bolmaro e il triestino Tonut, che cercheranno di far valere la propria fisicità con meno responsabilità a livello realizzativo.
Il leader tecnico della squadra in assenza di Mirotic è Shavon Shields, realizzatore formidabile da ogni posizione e in ogni situazione, spesso sonnacchioso quando la partita non richiede particolari sforzi ma capace di caricarsi la squadra sulle spalle e diventare inarrestabile con la sua combinazione di fisico, tecnica ed esperienza.
Vista la mancanza di un centro di ruolo saranno Gillespie, Ricci e LeDay a cercare di farsi sentire nel pitturato: il più indicato dei tre a giocare da “cinque” è sicuramente il primo, che non è un gigante ma è sempre attivo e con il suo atletismo capace di rivelarsi comunque molto efficace. Giampaolo – o meglio Pippo – Ricci è il capitano della squadra, Nazionale ed espertissimo quindi sarà sicuramente in grado di farsi valere, mentre LeDay, in dubbio dopo aver subito una sublussazione alla spalla nella precedente giornata di campionato, è forse quello dei tre che possiamo aspettarci di meno di vedere fermo nel cuore dell’area. Nei minuti rimanenti toccherà a Caruso prendere il campo, nonostante fino ad ora si sia visto poco nelle rotazioni.