UNA SQUADRA IN GRANDE FORMA: PREVIEW TRIESTE – NAPOLI

È una Napoli totalmente diversa rispetto all’andata, concetto valido sia per gli uomini a disposizione, sia per la guida tecnica, sia per il morale di una squadra che ha trovato finalmente un’identità ed una coesione che parevano impossibili. I partenopei nelle ultime tre partite hanno raccolto ben tre vittorie, due delle quali contro Virtus Bologna e Olimpia Milano, e l’altra nel sentito derby contro Scafati.

Kevin Pangos, unico superstite degli stranieri firmati in estate, è salito di colpi, complice anche il fatto di essere stato affiancato da terminali offensivi affidabili che l’hanno sgravato da responsabilità non esattamente compatibili con il profilo del playmaker canadese di passaporto sloveno: al momento è primo in tutta la LBA per assist al pari di Cinciarini, con ben 7,2 a partita. De Nicolao, dal suo canto, è cresciuto riproponendosi come leader difensivo del secondo quintetto, talvolta partendo anche dall’inizio per piazzare da subito in alto l’asticella dell’intensità.

Nel ruolo di guardia, coach Giorgio Valli, subentrato a Igor Milicic, può contare sulla pulizia dei movimenti e sul talento a tratti letale di Erick Green, splendido protagonista di due delle ultime tre vittorie dei partenopei, ma anche sulla leadership di un Jacob Pullen ritornato “a casa” a dicembre. Proprio il numero 0, che ha preso da subito le redini di squadra e spogliatoio appena rientrato, è l’uomo clutch della nuova Napoli e lo dimostra il modo in cui decide entrambi i big match con Virtus Bologna e Olimpia Milano. Non è, però, lo stesso pazzo Pullen che segna il controsorpasso in finale di Coppa Italia, non è la variabile impazzita che mette la ciliegina sulla torta al grande lavoro dei compagni; è un condottiero, fortemente legato alla propria squadra e ad una piazza che ha definito casa, con tutte le responsabilità del caso.

In ala manca un interprete puro del ruolo di “3”. Salutato senza troppi complimenti Malik Newman, il ruolo è occupato da Tomas Woldetensae che dovrebbe rientrare per la gara del PalaTrieste; tuttavia Valli ha più volte variato i quintetti spostando nella posizione Treier, per quintetti più grandi, oppure Green, quando si vuole aprire maggiormente il campo per sfruttare i tiratori, soprattutto quando c’è Totè sotto canestro.

Più fornito, decisamente, è il ruolo di ala forte. Partito Ben Bentil, è rimasto un altro Tomislav Zubcic, con Kaspar Treier da riserva. Il croato è via via rientrato in forma e ciò si vede dalla frequenza con cui esplora l’area, non limitandosi a tentare il tiro dalla distanza. L’estone di formazione italiana, dopo un recente infortunio, ha visto diminuire drasticamente il proprio minutaggio, complici anche alcuni esperimenti tattici con il doppio pivot.

Proprio sotto le plance, al contrario dell’andata, Napoli ha l’altro proprio punto di forza. Ad un Leonardo Totè che è cresciuto esponenzialmente, infatti, il club ha affiancato la fisicità e l’atletismo di John Egbunu, già visto a Varese nel 2020/21 e nel 2021/22 e decisivo nel successo ottenuto su Milano. Tra i due, il più funzionale a quintetti perimetrali è Totè che, tra l’altro, ha sviluppato ulteriormente la propria capacità di premiare i compagni piazzati sulle vie esterne.

Per concludere, i partenopei approcceranno il match, per la prima volta, con maggiore tranquillità, visti i quattro punti di vantaggio sulla zona retrocessione. 

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